martedì 22 gennaio 2013

Grazie Vecchia Talpa


Le giornate di merda iniziano presto ma finiscono tardi. E così ieri notte quando sono tornato a casa dopo quasi 12 ore di lavoro, ho scoperto che la libreria La Vecchia Talpa di Luca Frazzi avrebbe chiuso per sempre. Sto parlando di quel piccolo angolo di civiltà aperto nel cuore della bellissima Fidenza, una cittadina a due passi da Parma e Salsomaggiore, che consiglio a tutti di visitare. 
Sono stato alla Vecchia Talpa una sola volta, purtroppo, per presentare insieme a Johnny "Figli del demonio". Quando ho mandato il libro a Luca, dico la verità, ero un po' in ansia per il suo giudizio, anche perché sognavo profondamente di poter fare una presentazione lì da lui. 
Di "Rumore di carta", uscito 5 anni prima, aveva scritto una buona recensione su "Rumore", ma si era capito subito che non lo aveva convinto del tutto. E siccome la mia educazione storica al punk e all'hardcore italiano la devo in gran parte a lui: lo ammetto, volevo fare bella figura con Luca Frazzi. Per fortuna "Figli del demonio" gli è piaciuto - forse perché è un super fan di Johnny - e così quando mi ha chiesto se avessi voluto presentarlo alla Vecchia Talpa ho preso la macchina e sono partito insieme a Grazia senza pensarci neanche un minuto. Genova-Fidenza non è una passeggiata, soprattutto se ti butti in autostrada con la Cubo e le istruzioni di Google Map stampate la mattina stessa. Ma nonostante la mia incapacità al volante siamo arrivati sani e salvi a destinazione. Naturalmente quando abbiamo parcheggiato ci siamo accorti che ormai era l'ora di pranzo e la libreria aveva già chiuso. Io non mi ero minimamente preoccupato di prendere il cellulare di Luca e non avevo la più pallida idea di dove fosse l'albergo che avevamo prenotato. L'idea infatti era di restare lì anche alla sera, vedersi il concerto dei Tunas al mitico Taun e dormire nella pensione convenzionata con il locale. Insomma una bella giornata punk-rock.
Dopo varie richieste di informazioni andate a vuoto - la gente del posto non sapeva nulla del Taun- abbiamo trovato l'albergo e scaricato gli zaini. Nel frattempo Johnny mi ha spedito il numero di Luca e, tra una cosa e l'altra, è arrivata anche l'ora di riapertura pomeridiana. Quando sono entrato ho capito subito di essere in un posto speciale. E Frazzi, come l'ho sempre chiamato da lettore di "Bassa Fedeltà" e "Rumore", si è rivelato una persona incredibile. Sembra quasi un genovese, all'apparenza. Un finto burbero che ti stupisce per la sua gentilezza. In attesa che arrivasse l'ora x e dopo un giro approfondito per la libreria, io Grazia ci siamo concessi una visita turistica di Fidenza, scoprendo il Duomo, la piazza e alcuni scavi archeologici. 
Quando siamo tornati alla Vecchia Talpa abbiamo trovato Johnny appena arrivato da Modena, mentre Luca e la sua ragazza affettavano salame e sistemavano sopra un tavolino alcune bottiglie di vino bianco e di birra.
L'atmosfera era pazzesca. Sembrava davvero di essere a casa. Solo che ero fra due dei miei piccoli miti da moccioso punk trentenne: Luca Frazzi e Johnny Grieco, appunto (che in questo post ho già citato tipo 20 volte, ma li ridico lo stesso: Luca Frazzi e Johnny Grieco, cazzo). Forse, ho pensato lì per lì, non ho completamente buttato la mia vita.
Comunque dopo poco è arrivata l'ora della presentazione. Il pubblico non era foltissimo, ma assai selezionato (il vecchio adagio: pochi ma buoni calzava alla perfezione). Fra chi era venuto a sentire le mie stronzate e le perle di saggezza di Johnny c'erano i Tunas, le Bomb'o'nyrics, il mitico Joe Fuzz, alcuni punk rocker del posto e Grazia che faceva il tifo e le foto. Abbiamo chiacchierato un sacco. Io avevo la maglietta dei Locals, mentre Johnny era in divisa Catzillo. Dopo la presentazione (la più bella che abbia mai fatto) siamo andati a mangiare le mitiche "schiacciate" offerte da Luca e poi di corsa al Taun in tempo per il concerto. Bomb'o'nyrics e Tunas, tra l'altro, hanno suonato alla grande. E appena hanno finito mi sono subito fiondato al banchetto per accaparrarmi i loro vinili. Un mezza pazza del luogo ha persino provato ad abbordare Grazia. E quando, stanchi ma felici, siamo andati a dormire, non riuscivo a togliermi un cazzo di sorriso ebete dalla faccia. Il giorno dopo siamo ripartiti in tarda mattina. Non sono neppure riuscito a vedere Luca perché mi sono svegliato tardi e lui stava partendo per Casa Cervi. Mancavano pochi giorni al 25 aprile. Non pensavo sarebbe stata l'ultima volta che avrei messo piede alla Vecchia Talpa. Dovevo farci un salto anche quando hanno premiato Johnny per "Bad Baby" ma ero senza un soldo. Se ci ripenso credo che avrei preferito digiunare una settimana ma essere lì a fare casino, fra tutti quei libri, Luca, Joe Fuzz, Johnny e i ragazzi di Fidenza. Che mondo di merda.

domenica 20 gennaio 2013

La mamma beve latte, di nuovo

Ieri come un vero coglione sono rimasto in centro dopo il lavoro. Sono uscito alle dieci di sera e pioveva a dirotto. Avevo un ombrello mezzo scassato, la borsa della Soul Jazz dove infilo sempre le mie stronzate, ma sopratutto ero a piedi. Niente macchina e nessuno che potesse darmi un passaggio; l'allerta neve che incombeva sulla nottata e nemmeno lo straccio di un bar aperto,
Nonostante questo ero deciso ad andare al circolo Giardini Luzzati per vedere i Mum Drinks Milk Again, un gruppo di Prato che non avevo mai sentito nominare, ma di cui Michele mi aveva parlato molto bene. Ecchecazzo - ho pensato - non è questo, in fondo, il rock'n'roll? Scolarsi come una merda sotto il diluvio, mangiare i tramezzini delle macchinette della stazione che costano due euro e ti riempiono la pancia e andare a vedere una band sconosciuta di Prato che magari odierai per tutta quanta la sera. Insomma: coglioni si nasce e io modestamente lo nacqui. 
Arrivato al locale, mentre fra via Ravecca e la discesina che porta ai Giardini Luzzati infuriava la bufera, ho subito adocchiato Michele che se la chiacchierava con due figuri. Erano i Mum Drinks Milk Again e ci siamo subito bevuti una birra tutti e quattro insieme. Intanto i due tramezzini pollo e formaggio stavano facendo il loro dovere. Tra una chiacchierata e l'altra ho scoperto che i due non si erano portati dietro alcun vinile, ma solo qualche cd. E vabbè primo scazzo. Poi, dopo un'altra Menabrea a 3,5 euro, è arrivato il turno dei Cuccioli Morti una band genovese che ho visto una sola volta dal vivo, senza restarne gran che impressionato, Sono dei ragazzini rumorosi coi maglioni pesanti i capelli spettinati. Ma devo dire che, a posteriori, non han fatto un brutto concerto. Anzi: tante ingenuità, quelle che piacciono a me. E una buona dose di coraggio. Testi interessanti e nessuna direzione musicale ben precisa (che in questo caso è un pregio),
I Mum Drinks Milk Again hanno preso posto subito dopo di loro. Si sono infilati diligentemente nell'angolino riservato alle band dei Giardini Luzzati e hanno iniziato a spogliarsi e a preparare gli strumenti. Ed eccoli lì pronti a suonare: chitarra-voce e batteria-controcanto, la più classicona delle formazioni anni Duemila. Eppure appena sono partiti mi hanno fatto fare un balzo sulla sedia sulla quale mi ero rifugiato. Non erano il solito clone dei White Stripes, anche se in qualche caso li ricordavano, erano soprattutto una schiacciasassi rock'n'roll in salsa stoner, che sapeva pettinarti per benino i peli del cazzo. Canzoni veloci e gracchianti, con una batteria furiosa, che sembrava volesse saltarti addosso. I due poi se la ridevano, sparavano cazzate con il loro accento toscano rinforzato e i pochi temerari che ieri hanno sfidato allerta e tempesta sono rimasti sicuramente soddisfatti. Io, me ne sono stato quasi tutto il tempo in un angolo con il sorriso sulle labbra e la testa sugli orari del bus che mi aveva spedito Grazia via messaggio. Una volta preso il cd, perché comunque i ragazzi se lo sono meritato, mi sono fiondato in piazza Caricamento. Ho preso ancora un po' d'acqua e poi finalmente mi sono rifugiato sull'1 che mi ha riportato sano e salvo a casa.