domenica 9 dicembre 2018

Classifiche dischi 2018

Questa volta buttare giù una classifica dei dieci migliori dischi usciti nel corso dell'anno si è rivelato più difficile del solito. Prima di tutto mi sono reso conto che, negli ultimi 12 mesi, sono usciti un sacco di album italiani di ottimo livello. E se, da un lato, sarebbe suonato un po' paradossale e provinciale infarcire questa lista di soli gruppi di casa nostra (o quasi), dall'altra ci sono, comunque, un sacco di lp "stranieri" che meritano di stare nelle prime dieci posizioni. Poi, come al solito, è saltato fuori anche il problema delle ristampe, nel senso che, come accade ormai da tempo, anche nel 2018 sono stati tantissimi i vecchi titoli ritornati disponibili dopo anni di oblio. E così ho deciso di fare tre classifiche distinte: stranieri, italiani e ristampe-raccolte. Trenta dischi spettacolari su cui non sempre sono riuscito a mettere le mani sopra (anche se quelli che ho sentito solo in formato digitale sono una ristretta minoranza), che dimostrano come il 2018 sia stata davvero un'annata niente male. Vista la mole dei dischi, quest'anno scriverò poche righe per ciascuno, altrimenti rischio di diventare più verboso del solito.
Ah dimenticavo, le classifiche sono disposte in modo del tutto casuale, non ci sono primi o secondi posti. Tutti i dischi hanno pari dignità (per la graduatoria vera e propria vi rimando al pezzo che scriverò entro una decina di giorni per Maso su Tomorrow Hit Today).


STRANIERI

The Chats - s/t
Questi delinquentelli australiani appena maggiorenni sono una delle band garage-punk (o primitive punk, mi verrebbe da dire) più incandescenti del momento. Suonano, in modo ottuso e sporco, canzoni deliziose e dalla melodie malate: un rock'n'roll minimale, furioso e urgente, come non si sentiva da un po' di tempo. Questo cdr dall'insuperabile Bubca Records raccoglie i primi introvabili ep del gruppo e ce li offre a un prezzo talmente amico (5 euro) da uscirci di testa.

Beechwood - Inside the flesh hotel
I Beechwood sono un terzetto di giovani newyorkesi che guarda alla tradizione proto-punk di Modern Lovers, New York Dolls e Velvet Underground, mettendo in campo anche una buona dose di personalità. Melodie anni Sessanta, si mescolano a una certa ruvidezza di fondo, che fa molto shogaze. Ma con un piglio punk, che rende il suono più aspro e immediato. Uno dei gruppi del momento.

Surfbort - Friendship music

Anche in questo caso parliamo di un esordio. I Surfbort sono una band newyorkese (d'adozione) formata da tre veterani della scena punk americana e una giovane cantante scapestrata, dalla voce di cartavetro. A un primo ascolto sembra di sentire un gruppo losangelino di fine anni Settanta e, non a caso, tra i loro sponsor c'è il mitico John Doe degli X. Ma la furia di alcuni pezzi dimostra anche una certa dimestichezza con il primo hardcore statunitense. Canzoni sparate a mille e un gusto maleducato per la melodia davvero irresistibile.

Color Tv - s/t
Mi sono imbattuto in questa band di Minneapolis un po' per caso e me ne sono subito innamorato. Questo album omonimo è il primo sulla lunga distanza, dopo una serie di singoli interessanti. Garage, punk e hardcore sembrano convivere alla perfezione lungo 10 pezzi che raramente superano il minuto e 40 secondi. Canzoni come "Serial offenders" hanno una vena dark e malinconica, che ricorda il beach punk californiano dei primi anni Ottanta e i più recenti Red Dons.

Sick Thoughts - s/t
Ho scoperto Sick Thoughts, con colpevole ritardo, tre anni fa grazie a Sottoterra. E all'epoca, tra singoli, cassette e dischi, questo teppistello di Baltimora aveva già sfornato una quindicina di uscite, pur avendo appena 18 anni. Ora che di anni ne ha ormai 21, se ne esce con questo disco di punk grezzo (come suo solito), ma dalla venature più oscure. Un altro centro perfetto. Scritto e suonato con una naturalezza inquietante.

Night Birds - Roll credits
Tra le poche band Fat Wreack a tenere alta la bandiera dei bei tempi andati (insieme a NOFX, Pears e ben poco altro, purtroppo) ci sono senza dubbio i Night Birds. Un gruppo che sembra uscito direttamente dalla California degli anni Ottanta, grazie al suo beach punk furioso e senza compromessi. Questo ep, per fortuna, non si discosta assolutamente dai dischi precedenti e suona abrasivo e vorticoso in tutti i suoi otto pezzi in 17 minuti.

Rik and the Pigs - A child's gator
Altro esordio, altro gruppo da paura. I Rik and the Pigs vengono da Olympia e hanno un'attitudine alla bassa fedeltà, che si sposa alla perfezione con il loro punk storto, zoppicante e un po' cafone. Un eccezionale concentrato di imperizia tecnica e voglia di fare rumore, che riporta il rock'n'roll alle sue radici moleste e urticanti. Per fortuna esistono ancora gruppi punk che conservano uno spirito casinista. 

Bad Sports - Constant stimulation
Sono un fan a fasi alterne dei Bad Sports. Ho un loro disco (il secondo) che mi piace da impazzire, mentre quello successivo non è mai riuscito a convincermi. Gli altri due, il primo e il quarto, non li ho ancora ascoltati e quando mi sono accostato a "Constant stimulation" temevo di rimanere deluso. E invece in questo nuovo lavoro ci sono tutti gli ingredienti che mi hanno fatto amare "Kings of the weekend". Canzoni power-pop suonate a mille e cantante in coro, riff contagiosi e un tiro che levati. Un classico disco Dirtnap, nel senso più nobile del termine.

Dark Thoughts - At work
Fino a pochi giorni fa non avevo mai sentito parlare dei canadesi Dark Thoughts e poi il vecchio Stefano Fantino, il cui sport preferito è prendermi per il culo, me li ha buttati lì con nonchalance. Sono bastati pochi secondi perché fosse amore a prima vista. "At work" suona come un disco anni Ottanta dei Ramones, ma ancora più involuto e prevedibile. Insomma un mezzo capolavoro in 19 minuti netti.

Archie and the Bunkers - Songs from the lodge
Saranno anche delle mezze star dell'underground ormai, ma Archie and he Bunkers suonano come nessuno suona più da un pezzo. Meno Suicide e meno garage, rispetto al passato, ma con una vena pop anni Ottanta (molto inglese, che a tratti ricorda addirittura i Pulp), che fa davvero faville. Sfumature che non ti aspetti e che dimostrano come i due ragazzacci siano cresciuti. 


ITALIANI

Neuvegramme - s/t
Emo-core, tra vecchia scuola anni Ottanta e incursioni screamo (ma di quello serio). Questo progetto, che mette insieme un po' di bella gente della scena hc ligure, suona diretto e lancinante, come pochi ormai sanno fare. Testi esistenziali, doppie voci e ritmi forsennati sono i punti di forza di un album unico e dirompente.

Lupe Veléz - Wierd tales
Il punk e il post-hc americano di metà Ottanta e primi Novanta sono il terreno in cui si muove questa band toscana, formata da alcuni veterani della scena. È difficile non perdere la bussola quando si viene catapultati in un disco capace di mescolare MC5, Husker Du e Moving Targets. I Lupe Veléz ci riescono alla grande, in un vortice di melodie a presa rapida che non lasciano scampo. Un disco bellissimo. D'altra parte garantisce Area Pirata.

Hakan - III
C'è chi dice che gli Hakan siano i Marked Men italiani. E ditemi se è poco... Punk-rock malinconico e veloce, sensibilità pop spiccatissima e canzoni che scivolano via in pochi minuti. Tre dischi e tre mezzi capolavori, naturalmente sottovalutatissimi.

Colle Der Fomento - Adversus
Sette anni di silenzio e i Colle se ne escono con un album eccezionale come questo. Brani intensi, testi che parlano, con fierezza, di sconfitte e delusioni e basi suonate, che ricordano le colonne sonore e le sonorizzazioni anni Sessanta e Settanta. Un album profondo, capace di raccontare storie come in pochi, nel rap italiano odierno, sanno fare.

Diaframma - L'abisso
I Diaframma sono uno dei miei gruppi preferiti, ma dopo il penultimo album uscito 5 anni fa (che non mi aveva convinto) temevo che la vena di Federico si fosse esaurita. E invece "L'abisso" è un disco doloroso e diretto, pieno di canzoni eccellenti e scritte col cuore. La chitarra liquida di Fiumani si sposa alla perfezione con i suoi testi diretti e al tempo stesso ermetici. Una nuova poesia scritta sul tavolo della cucina, mentre fuori scende la sera.

Peawees - Moving Target
Il miglior gruppo rock'n'roll italiano torna dopo un lungo silenzio discografico e lo fa con un disco di rara bellezza. Ogni canzone è un potenziale singolo. Rispetto al passato c'è meno furia e più melodia. Il risultato è uno dei vertici della loro discografia.

Shitty Life - Switch off your head
Gli Shitty Life non cambiano di una virgola la loro formula fatta di garage primordiale sparato a mille e hardcore bruciante. Naturalmente fanno benissimo e restare su questi binari fatti di chitarre taglienti e metalliche, urla sguaiate e ritmi serratissimi "Switch off tour head" scorre via che è un piacere: come se i Discharge si mettessero a suonare rock'n'roll.

Lame - Alone and alright
I Lame sono uno dei più grandi gruppi garage in circolazione. Non solo in Italia, ma in tutta Europa. Questo lp, il secondo dopo lo splendido esordio, spazza via ogni concorrenza. I pezzi hanno una classe unica e guardano al blues maledetto dell'America più profonda e alla scena gunk punk dei primi Novanta. Lungo i solchi del disco si respira un'atmosfera malinconica e apocalittica. Il piatto forte, questa volta, sono le "ballate".

Holiday Inn - Torbido
I suoni malati e ossessivi ricordano i Suicide, certo, ma sarebbe riduttivo fermarsi alle semplici apparenze. Gli Holiday Inn sono un gruppo torbido come il titolo di questo disco. Una band nata per disturbare, interferire e martellare l'ascoltatore. La voce di Gabor è un lamento extraterrestre che arriva dall'iperuranio e ti si insinua nel cervello, mentre il synth di Bob Junior mena rasoiate sintetiche, che penetrano in profondità. Punk nel senso più vero del termine.

Laser Geyser - Sons of lightning
I Laser Geyser sono un power trio di Bologna, che suona un rock compatto e melodico, sulla scia di Foo Fighters e Sugar. "Sons of lightning" non ha un pezzo debole e ti entra in testa al primo ascolto. È un disco suonato bene e arrangiato con grande gusto. Ci sono voci raddoppiate e coretti a profusione. In certi momenti mi ricordano i mitici Suinage.


RISTAMPE/RACCOLTE

Visitors - s/t
Costola dei Radio Birdman guidata da Deniz Tek, i Visitors sono un gruppo cardine della seconda ondata punk australiana. Il loro unico e bellissimo disco omonimo era introvabile da un pezzo. Almeno fino a quando quel santo di Franz Barcella non ha deciso di ristamparlo (in vinile rosso). Punk da spiaggia deturpata e reminiscenze garage anni Sessanta.

Punks - Lost & found 1973-1977
Se li ricordano in pochi i Punks, nonostante quel nome tautologico che dice già tutto. Forse la loro sfiga principale è stata quella di precorrere i tempi e arrivare spompati alla meta del '77. A recuperare questa band incredibile tra Stooges, garage e un pizzico di glam è stata la Rave Up di Roma. Una gemma nascosta di puro rock'n'roll, sepolta nella profonda provincia americana.

Moving Targets - The other side
Il gruppo più sottovalutato di tutti i tempi torna, inaspettatamente, a fare parlare di sé grazie a questa raccolta di live, rarità e primi demo. Post-hc alla Husker Du, melodicissimo e vibrante. Da lacrime. E non ho altro da dire, vostro onore.

Marked Men - On the other side
La miglior punk-rock band degli anni Duemila ha smesso di incidere album nel 2008. Ma con questo disco, che raccoglie singoli, b-side, rarità e persino due inediti, dimostra che, anche quando mette insieme i propri "scarti" riesce a dare la stecca a tanti. Pop-punk darkeggiante, in pieno stile Dirtnap.

The Celibate Rifles - Roman beach party
Questo ristampone targato Area Pirata e curato da un esperto del calibro di Roberto Calabrò ci permette di ritrovare, a un prezzo umano, un classico del punk australiano anni Ottanta. Rock'n'roll di strada suonato a rotta di collo, chitarre ruggenti e quel tocco stoogesiano tanto caro alla terra dei canguri.

Per Sellers and the Hollywood Party - The early years 1985-1988
I Peter Sellers and the Hollywood Party erano, fino a poco tempo fa, una delle poche band italiane anni Ottanta a non essere state ancora ristampate. Una mancanza enorme a cui Spittle e il già citato Calabrò hanno fortunatamente posto rimedio. In questa splendida raccolta ci sono i primi singoli della band e i brani finiti dentro le compilation: pura psichedelia tra primi Pink Floyd (cioè gli unici da ascoltare) e i Velvet Underground, rock americano e suoni coloratissimi.

Barrence Whitfield and the Savages - Dig everything!
Soul, blues, rockabilly: una cascata di suoni travolgenti e quella voce ruvida ma caldissima che riuscirebbe a far ballare anche Arnold Schwarzenegger. Barrage Whitfield è un vero e proprio mito e, pur non essendo più un ragazzino, devasta ancora i palchi di mezzo mondo con il suo r&b d'assalto. Qui trovate, per la prima volta in cd, la ristampa dei suoi primi due dischi fondamentali, usciti a inizio Ottanta.

Barricata Rossa - ...e non si arrende
Una ristampa doverosa, non solo per la portata storica (si tratta della prima e unica produzione musicale targata Centro Sociale Zapata), ma anche per il contenuto. I Barricata Rossa era una combat punk band genovese degli anni Novanta. Hanno inciso solo questo disco, che guarda ai Gang, ai Kortatu (con tanto di cover italianizzata di "Sarri sarri"), ai Clash e all'oi!. Per fortuna ci ha pensato Hellnation a recuperare questo pezzo di storia perduto.

Sangue Misto - SXM
Ristampa attesissima per il disco più bello e importante del rap italiano. Peccato sia uscita in poche copie solo su vinile e sia andata esaurita in un lampo. E infatti io me la sono persa. Spero comunque in un altro giro, magari con una versione economica in cd. Comunque i Sangue Misto di Neffa, Dj Gruff e Deda restano davvero uno dei vertici del rap italiano all'italiana. Un capolavoro assoluto, che ha messo le basi per un vero e proprio canone rap.

Joe Strummer - 001
Chiudo con un pezzo di cuore. Perché Joe Strummer è forse l'artista che ha maggiormente influenzato la mia vita. Quando sento la sua voce ancora mi vengono i brividi, come quando avevo 14 anni. Questo doppio disco raccoglie un po' di brani della carriera solista di Joe (sapete tutti che suonava nei Clash, vero?) e alcuni inediti (tra cui molte versioni alternative di brani noti) pescati direttamente dal mega archivio di famiglia. Sappiate che non mancano le belle sorprese. Tanti buoni motivi per risentire, ancora una volta, quella voce calda e avvolgente, che sa prenderti per mano e portarti al centro della rivolta.



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