Alla fine è uscito. "Figli del demonio", la biografia dei Dirty Actions che ho scritto con l'imprescindibile collaborazione di Johnny Grieco e mettendo insieme i ricordi di tanti ragazzi degli anni Settanta e Ottanta genovesi, è oggi nelle librerie (o almeno lo sarà a giorni, anche se da qualche parte si trova già: quindi fatevi sotto). A pubblicare il librello è Liberodiscrivere e presto ci sarà qualche presentazione a Genova e da qualche altra parte in Italia (lavoro permettendo). Insomma non sono certo il tipo che ama farsi pubblicità, però anche star zitto non mi sembrava giusto. Soprattutto perché dietro questo libro ci sono due annetti buoni di lavoro. Non continuativi, per carità. In mezzo ci sono stati il mio esame e casini vari. Però se posso permettermi di dire qualcosa a mio favore e a favore di Johnny: ce l'abbiamo messa davvero tutta. Abbiamo rovistato dentro una storia bellissima ma quasi completamente dimenticata (a livello ufficiale) come quella della prima scena punk genovese. E scavando sempre più in profondità abbiamo conosciuto (io) e ritrovato (Johnny) persone stupende, con tanta voglia di non dimenticare quel periodo strepitoso e unico vissuto dalla nostra città. Mi ricordo ancora il messaggio che mi ha mandato Johnny quel giorno di fine agosto 2009 in cui mi parlava di un progetto per festeggiare - quello stesso anno - il trentennale dalla formazione dei Dirty Actions. Doveva essere un istant book e invece si è trasformato in qualcosa di più. E, senza neanche farlo apposta, invece di uscire per celebrare la formazione, sarà fuori giusto per i trent'anni dallo scioglimento. Quel 1982 in cui sono nato pure io. Come dire: tutto torna. Le date delle presentazioni sono ancora da confermare, ma comunque appena saranno ufficiali farò tutta la pubblicità del caso. E poi se qualcuno dall'altra parte dello schermo si trovasse "Figli del demonio" fra le mani e decidesse di leggerlo, mi piacerebbe sapere che ne pensa. Mi raccomando però, senza "volemose bene" di sorta. Se vi ha fatto cagare ditemelo pure. Non me la prenderò di certo (forse, però, Johnny vi ucciderà).
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