martedì 18 gennaio 2011

Ritual

Cosa c'è di meglio di comprare un disco? Comprarne due. Oggi, però, anche se ero partito con l'idea di prendere i nuovi album di White Lies e Social Distortion, mi sono dovuto accontentare solo del primo. Perché l'altro era finito. E siccome certe cose preferisco prenderle dal mio negozio di fiducia (in realtà ne ho due: Taxi Driver e Disco Club, qui si trattava di Disco Club) aspetterò lunedì e non cederò alla tentazione di andare da Fnac. Tra le altre cose era un po' che non mi capitava di comprare un cd a prezzo pieno: cazzo 17 euro. Ma purtroppo è così con le novità. Ormai, da diverso tempo, i dischi appena usciti che compro ogni anno saranno giusto una decina. E anche lì, fra case discografiche indipendenti, album presi ai concerti e (pochi) lanci promozionali, finisce sempre che ci lascio al massimo 15 carte ciascuno. Tutti gli altri che compro nel corso dell'anno, invece, - e sono tanti credetemi - li pago fra i 5 e i 10 euro, se va proprio male arrivo a 15. Ma in quel caso devono essere delle perle. Perché prendendo solo album vecchi, roba da necrofili, di band già sciolte o morte e sepolte, capita sempre lo special price o l'offertona. Da Disco Club, poi, riesco già a capire, ogni volta che ordino qualcosa, quanto lo dovrò pagare e se esiste un ribasso per il tale album che mi interessa. Una cosa che dalle altre parti non posso certo fare. Insomma: provate voi a comprare una paio di dischi alla settimana, quindi un centinaio all'anno (facciamo 120 che poi ci sono le fiere, i concerti, le occasioni particolari nei negozi dell'usato) pagandoli 20 sacchi ciascuno. Sarei già sul lastrico. Più di quanto non sono ora, per capirci. Ed è proprio per questo che devo far convivere la mia ricerca onnivora di musica con un po' di morigeratezza, se non sulla mole di dischi, almeno sul prezzo. E' uno sporco lavoro, lo so, ma qualcuno dovrà pur farlo. E quindi: sì, sono il classico stronzo che aspetta anche delle settimane, se non addirittura dei mesi, nella speranza che il tale disco scenda di prezzo (tanto poi succede sempre). Magari nel frattempo compro qualcos'altro. E mi consolo. E se proprio non resisto mi concedo qualche strappo alla regola. Tutto questo per dire cosa? Non lo so. Comunque il nuovo dei White Lies, che per la cronaca si chiama "Ritual" non è niente male. Ma il primo, come al solito, era più immediato e più bello. 

1 commento:

  1. Lo esponevano da Waterstone oggi mentre andavo al lavoro... Ritual, dico...

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